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A Stefy. Al dolore che ognuno sa, ed al suo cuore che sanguina. Ti sono vicina. Sempre... |
..ooOOoo..

Pensavo all'ultima nostra chiacchierata.
Non ero stata del tutto sincera e questo mi faceva male. Mi faceva male pensare di non avere più lei, di non avere più il mio porto sicuro!
Sentii bussare alla porta di camera mia.
<Avanti…>
<Miss Isabella sono Charlie posso?>
<Prego…> Inspirai più aria possibile, mi misi seduta sul letto… <Entra pure Charlie>
<Miss le chiedo scusa ma volevo che ricevesse questa quanto prima.>
Teneva in mano dei fogli. Me li passò e uscì dalla camera.
Li presi cercando di capire che cosa fossero. Gli occhi pesanti per il pianto mi facevano vedere annebbiato.
Stavo cominciando a disperarmi quando sentii il materasso abbassarsi accanto a me.
<Hai bisogno di una mano?>
La sua voce calda e serena dettava ritmo al mio cuore in tempesta.
<Non riesco a vedere che c'è scritto qui…>
La mia voce tremava.
<Bella. Questa è di tua madre. Vuoi che te la leggo io? O vuoi calmarti, lavare gli occhi e prenderti questo momento solo per te?>
Cominciai a piangere. Singhiozzi forti. Liberatori.
Edward mi strinse a sé in un abbraccio consolatorio.
<Piangi piccola. Scaccia il dolore. Ci sono io a sorreggerti.>
Mi lasciai cullare dalle sue preghiere. Passò diverso tempo e mi trovai mezza assopita sulle ginocchia di Edward. Lui stava recitando le sue litanie. Ma quando vide i miei occhi aprirsi si interruppe e mi aiutò a sedermi.
<Come stai? Vuoi un po’ d’acqua?>
Solo un accenno col capo e si alzò per dirigersi in cucina.
Quando tornò mi porse il bicchiere e poi gli feci segno di sedersi di nuovo accanto a me.
<Puoi leggerla tu?>
<Oh si Bella. Lo faccio volentieri. Non vorrei rubare un momento solo vostro.>
<Edward ho bisogno del tuo appoggio ora.>
Mi baciò la fronte e prese la lettera.
<Ora?>
<C'è qualcuno in casa?>
<No Bella. Charlie e Jacob stanno portando il corpo di tua madre in chiesa. Sono partiti poco fa, e le comari li hanno seguiti per la veglia. Ho detto loro che ti avrei accompagnato domani mattina. Mi sembravi troppo provata.>
<Pensi sempre a tutto.>
<Voglio pensare a te. Voglio starti accanto.>
Mi carezzava la guancia.
<Edward…>
Sospiri miei e suoi mescolati.
<Dimmi Bella, cosa posso fare per te.>
Chiusi gli occhi.
<Edward…>
<Sono qui Bella, accanto a te.>
<Edward… più vicino. Ho bisogno di sentirti.>
Lo sentii avvicinarsi.
<Apri gli occhi Bella sono qui.>
<No.>
<Cosa vuoi che ti abbracci?>
<Si.>
Il mio cuore era un tamburo.
<Edward… Per stasera. Ho bisogno di sentirti.>
<Sono qui.>
Mi abbracciò tenendomi stretta a sé. Mi abbandonai alle sue braccia, al suo calore.
<Sdraiati con me.>
<Bella…>
<Non ti chiedo altro. Ho solo bisogno che tu ti prenda cura anche del mio corpo stanotte. Voglio calore, il tuo calore su di me. Voglio addormentarmi sentendomi al sicuro.>
<Sono qui anima mia, non ti lascio sola.>
<Sto forzandoti e so che questo ti creerà problemi, ma mi sento egoista.>
<Vuoi che ti legga la lettera? Siamo soli…>
<Proviamo…>
Mi accoccolai al petto di Edward. Lui si era avvicinato la candela e si appoggiato con la schiena alla testata del letto.
<Ciao Piccola mia.
Se leggi queste righe vuol dire che non sarò riuscita a salutarti guardandoti negli occhi.
Oggi il dottore mi ha spiegato la situazione della mia salute.
Non è delle più rosee, ma dobbiamo farci forza piccola mia.
Ti ho cresciuta senza nasconderti nulla sulla crudeltà della vita.
Con noi è stata spesso cattiva e infame, ma insieme eravamo una forza nell'affrontare tutto.
Ora tu devi raccogliere la mia forza e farla tua.
Devi proseguire da sola, angelo mio, perché tu hai tutta la vita davanti.
Dovrai farti forza anche per decidere del tuo futuro.
La casa è tua. Quindi ragiona bene sulle tue priorità e porta avanti la tua vita.
Isabella, ti scrivo questo perché voglio che tu sia obiettiva nelle tue scelte.
Valuta bene ciò che questa arida isola può offrirti e cosa invece puoi trovare oltre il tuo adorato mare.
Vorrei solo che questa solitudine che mi sono imposta non inaridisca il tuo cuore e la tua intelligenza.
Ho istruito a dovere il buon vecchio Charlie su come potrà aiutarti nel caso decidessi di andartene.
Per il lavoro che lascerò scoperto non hai alcun obbligo.
Se poco poco ti conosco piccola mia, starai sgranando gli occhi incredula alle mie parole.
Era egoismo ciò che mi spingeva a trattenerti qua. Solo ora ho capito che una giovane e bella ragazza come te non può accontentarsi di quello che questa isola offre. Non è il tuo mondo, per cui fuggi prima che puoi…>
La voce di Edward era sempre più affievolita e tremula.
<Edward basta.>
Si voltò incrociando i miei occhi arrabbiati.
<Bella che c'è>

<Hai letto abbastanza.>
<Bella perché?>
<Perché conosco le parole di mia madre e in questo momento mi fanno male.>
<Ma cosa stai dicendo Bella? Sono le sue ultime parole e tu non le vuoi ascoltare?>
<No, se mi spingono lontano da te. Non capisci Edward?>
<Si, Bella. Capisco tua madre e la sua volontà e forse, andando contro al mio sentimento ti dico che ha ragione e che dovresti prendere in considerazione l'idea.>
Non potevo ascoltare oltre.
<Vattene Edward. Lasciami sola!>
<Non fare così, ti prego.>
<Lei ha pensato che il mio amore per te fosse un ripiego senza chiedermi nulla e permettendosi di decidere per me e ora le dai retta anche tu. Tu non sei un mio capriccio e mi meraviglio di te. Ho bisogno di stare sola Edward. Vattene!>
<Ti lascio sola ma non me ne vado. Sarò in cucina.>
<Fa come ti pare.>

Mi girai sul cuscino. Sentii il materasso alzarsi per l'alleggerimento.
Cominciai a piangere e non so per quanto tempo non feci che quello.
Ricordo solo che ad un certo punto sentii la calda mano di Edward che mi carezzava la guancia e mi implorava di calmarmi.
<Ti avevo detto di lasciarmi sola.>
<Non posso Bella. Stai soffrendo e io devo esserci per te. Ti amo anima mia. Non posso vederti così, ma nulla mi vieta di pensare al tuo futuro come ha scritto tua madre. Pensare che forse potresti studiare in un college a Londra, potresti addirittura laurearti, andare incontro a tutte le possibilità che la vita offre ad una ragazza in gamba come te.>
<E tu in tutto questo?>
<Io starei in disparte.>
<No.>
<Bella, è una delle possibilità che hai. Non voglio che tu la scarti a priori a causa mia.>
Lo fissai incredula. Quanto ancora avrebbe sofferto per rendere felici gli altri?
<Non voglio stare senza di te. Io parto se tu vieni con me.>
<Non posso amore mio. Non posso lasciare questo incarico>
<E io non posso lasciare te.>
Mi voltai verso di lui per abbracciarlo, e lui mi accolse tra le sue braccia.
<Promettimi solo che quando ti stancherai ascolterai il consiglio di tua madre.>
<Mai.>
<Cocciuta.>
<Innamorata Edward. Solo innamorata.>
<E mai contraddire una donna innamorata giusto?>
<Mai Edward. Impara.>
E mi lasciai cullare dal suo cuore che batteva veloce.
<Siamo innamorati quindi?>
Mi chiese ad un certo punto quasi sorridendo.
<Io, non tu, ma il mio cuore è così pieno di te che saperti lontano mi uccide.>
<Tu ora però devi riposare. Domani sarà un lungo giorno e io ti sarò accanto.>
<Edward non mi rendo ancora conto che lei non ci sia più. È così difficile da accettare.>
<Devi elaborare il lutto. Avrai tutto il tempo di abbruttirti e piangere. Ora devi dormire un po’, domani ci sarà il funerale e avrai tante cose da sistemare. Poi arriverà il tuo momento di piangerla. In solitudine. Anche se io ti sarò sempre vicino. Sentirai il mio calore sempre. Te lo prometto.>
<Non chiedermi più di andare via allora!>
<Promesso anima mia.>
Mi appoggiai al suo petto. Lui tornò a sdraiarsi accanto a me in modo da farmi stendere e riposare. Mi cullava come se fossi una bambina e tra le sue braccia chiusi gli occhi.
___
Camminavamo da un po’diretti verso la chiesa per l'ultimo saluto a mia madre.
Quando arrivammo vicini alla costa lui si fermò e mi carezzò la guancia.
<Vuoi stare un po’ sola?>
<Grazie Edward.>
E continuò il suo cammino.
Io mi sedetti sulla spiaggia umida d'inverno. Una sensazione però tanto familiare da non farmi percepire il freddo.
Mi persi nei miei pensieri. Ricordi di infanzia che ci vedevano sempre insieme, a lottare contro una vita che di facile non ci aveva riservato proprio nulla. E poi la "piccola" fortuna del lavoro di mia madre. In paese non era ben visto all'inizio. Dovevamo crogiolarci nel dolore di essere sole e non avere una seconda opportunità?
Il pregiudizio era una lama tagliente e so che mia madre certi dolori se li è portati nella tomba. Non si dimentica la cattiveria, si va oltre, ma nel cuore rimane e rimaneva anche la paura del giudizio. Sempre e costante. Due donne sole. Due…
Piansi.
Ero sola.
Mia madre aveva perso contro la malattia ed ero sola.
E ora?
Ora cosa avrei mai dovuto fare?
Avevo Edward… Ma tra pochi giorni sarebbe arrivata Alice. E io?
Io avrei fatto come mi ero proposta? Starmene in disparte a soffrire da sola?
Troppe domande a cui dovevo risposte non sincere. Il mio cuore mi portava da una parte mentre la testa mi guidava da tutt'altra parte. Era il delirio per cui scelsi di non pensarci.
Mi alzai e proseguii verso la parrocchia.
Quando entrai mi sedetti accanto al feretro e cominciai le litanie assieme alle comari.

Pov Edward
La osservavo dalla finestra di casa. Si stava dirigendo verso la salma della madre. Occhi bassi, sguardo spento. Le sue spalle ricurve sembravano portare il peso di ogni cosa ci fosse sulla terra. Dovevo essere il suo faro.
Scesi dal mio stato catatonico e ridestandomi decisi di starle accanto anche ora con le preghiere. Ora serviva questo. Ora le dovevo calore. Lo avevo promesso e lo avrei fatto.
Con lei non dovevo sbagliare. Con lei dovevo essere forte. Mi ricambiava in amore. Non avrei mai potuto credere che cosa si provasse ad essere ricambiati. Io con lei ero ricambiato di un amore così puro e profondo che mai avrei provato a rompere la mia promessa.
Erano cambiate molte cose per me in quei giorni tristi, ma una strana consapevolezza si era fatta strada in me. Alice, Bella… Erano due prove d'amore che il Signore mi aveva inviato. Redimermi con Alice per gli errori commessi in famiglia e perdermi nell'amore puro che Bella poteva riservarmi.
Ma avrei dovuto fare le cose con calma per evitare di perdere entrambe.
Presi il messalino e mi diressi in canonica.
Era lì. Sembrava piccola piccola e tanto spaurita.
Mi sedetti nella panca accanto a lei.
Le rivolsi un sorriso e pregai con lei.
La chiesa a poco a poco si riempì di fedeli e quando fu l'ora del meriggio cominciammo a dare l'ultimo saluto a Renèe.
Bella rimase immobile su quella panca per tutto il giorno. Nessuno osò avvicinarla, se non Charlie. Il quale la aiutò ad avvicinarsi alla madre per un ultimo saluto. Fu tremendo per il mio cuore assistere allo strazio del cuore di Isabella.
Era buio inoltrato quando la salma venne portata via per la tumulazione. Mi avvicinai a Bella.
<Vuoi andare? Vuoi seguirla?>
<Devo.>
Tremava come una foglia al vento.
<Andremo domani se non te la senti.>
<No. Devo.>
<Va bene. Sono con te.>
Andammo dietro a Charlie e a Jacob che trasportavano il corpo di Renèe con il carrettino.
Era rimasta qualche comare. Probabilmente le più vicine alla perpetua. Questo mi fece capire ancora di più l'egoismo di una madre sola se non con la sua creatura a costringerla qui in un'isola "sperduta".
Arrivati al piccolo cimitero Bella si accucciò accanto al mucchio di terra che ricopriva la bara.
<Ciao mamma…>
La sua schiena si riempì di singulti.
La aiutai ad alzarsi e l'abbracciai. Lei si lasciò andare ad un pianto esagerato. Era lo sfogo che da ore mi aspettavo. Si aggrappò alla mia tunica e pianse. Pianse forte. Il pianto di una bambina alla quale era stato tolto l'affetto più caro. Sentiva la solitudine della lontananza da tutto ciò che era famiglia. Bella si aggrappava a me sia fisicamente che sentimentalmente. Dio dammi la forza.
Mi girai e congedai Charlie e Jacob e mi mossi verso casa. Bella mi seguiva forse inconsciamente, ma la sentivo stretta a me.
<Respira anima mia. Ci sono io.>
La strinsi ancora più a me.
<Ti porto a casa.>
___
2 commenti:
sono commossa Pattz!!grazie della dedica!! spero vivamente di incontrarti al più presto e grazie x sceglere anche le mie foto!!! un bacio....PS: meraviglioso capitolo!!
ciaoooo...ho terminato ora di leggere il cap,tu devi essere una persona molto dolce,per trasmettere nel tuo racconto cosi tanta dolcezza,delicatezza,mi piacciono molto edward e bella in questo racconto.l'amore non è solo sesso,ma un unione di anime,e in questo racconto cè.con affetto Maria50.
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