
Mi ero sentita di nuovo completa. Ero felice. Ma tutto ciò era giusto?
Era giusto che il mio povero cuore battesse di nuovo felicemente a pochi giorni dall'addio a mia madre?
Dentro sentivo grande confusione. La compagnia di Edward era ciò che più sentivo di volere. Aggrapparmi al nostro amore in un altro momento della mia vita sarebbe stato normale, ma portavo ancora addosso cicatrici di un lutto recente e doloroso.
Un unione speciale. Un legame che nessuno poteva capire.
E l'unione con Edward? Sarebbe stata compresa? Forse avrebbero criticato, parlottato, ma nessuno avrebbe compreso quanta profondità ci univa.
Il rumore delle onde che si infrangevano ai miei piedi placò subito ogni mia ansia.
La vita toglie, la vita dà. Mi era stata tolta mia madre e mi era stato donato l'amore di Edward.
Chi ero io per negare ciò che il buon Dio aveva in serbo per me.
Nessuno.
Inspirai a lungo l'aria carica di salsedine.
"Qualsiasi cosa t'imponga la necessità, sopportala;
qualsiasi cosa essa comandi, falla."
"Quando in codesto sentire ti senti veramente felice,
chiamalo pure come vuoi: chiamalo felicità, cuore, amore.
Per questo io non ho nome alcuno. Sentimento è tutto!
La parola è soltanto suono e fumo."
Così recitava Goethe.
Al mio cuore veniva imposto l'amore per Edward e non potevo non onorarlo. Era vita per la mia essenza.
Non avrei dovuto che dare ascolto ai miei sentimenti. Ciò che la gente attorno a noi avrebbe giudicato sarebbe stato solo fumo. Dovevo recitarlo come una litania nella mia testa, ma non per insicurezza, se c'era qualcosa di certo nella mia vita era Edward. Dovevo recitarlo per aggrapparmi a qualcosa che nella mia vita era entrato prepotentemente e mi aveva attirato nel suo vortice. Il sentimento, o la pluralità si sensazioni che avvertivo erano un uragano che mi aveva investito, e ancora tremolante stavo cercando un equilibrio. Non era semplice. La mia vita non lo era mai stata.
Continuai a camminare per un po’.
La riva in genere mostra ogni sorta di cianfrusaglia, ma ciò che trovai io fu qualcosa di molto particolare. Un'ombra scura che poco a poco andava a delinearsi. Passo dopo passo davanti a me si stavano definendo le linee di un groviglio umano. Lunghi capelli corvini coprivano la schiena e le gambe, issate al petto strette in una morsa ferrea, non permettevano alla persona alcun movimento, nonostante l'acqua arrivasse a bagnarla. Seduta sulla battigia, testa piegata sulle ginocchia. Ferma, immobile.
Mi avvicinai a passo lento e d'istinto feci per togliermi lo scialle di dosso e posarlo sulle sue spalle.
Quando fui a pochi passi mi accorsi di lei. Riconobbi la figura esile ma allo stesso tempo austera nella sua staticità.

-Miss Alice…-
Ancora chiusa nel suo guscio mi rispose atona.
-Vattene.-
-Potrei scaldarla con il mio scialle e accompagnarla a casa. O preferisce stare qui ed ammalarsi?-
-Ho detto di andartene, non sono affari tuoi.-
-Lo so bene questo Miss. Ma vorrei solo non far aggravare il vostro cagionevole stato di salute.-
Silenzio, di quelli struggenti.
Stavo per muovermi, intenzionata a mandare Edward, quando vidi il suo corpo che improvvisamente cominciò a tremare e a scuotersi a causa di violenti singhiozzi.
Le sue mani lasciarono la presa per aggrapparsi alla sabbia, graffiando la riva. Era il dolore. Era la perdita. Era qualcosa che, a differenza mia, pativa in solitudine. Non aveva un Edward accanto, non una madre, nessuno con cui dividere il proprio dolore.
Mi chinai accanto a lei.
-So bene che l'ultima persona che volete vedere ora sono io. Ma in questo momento nulla ci accomuna come il peso nel cuore causato da una perdita. Non posso paragonare i dolori, potrei però tenervi per mano in questo momento di vuoto. Se non volete la mia mano non ve la imporrò, avete intorno altre persone disposte a farlo. Sono sicura che Edward non attende altro.-
Nulla usciva da quella bocca.
-Vi lascio lo scialle. Io torno a casa. Se tra poco non vi avrò visto rientrare, posso mandarvi vostro fratello?-
-Perché continui, perché non infierisci? Perché non mi butti addosso le mie stesse cattiverie? Cosa devo fare per avere una qualsiasi reazioni da chi ho attorno?-
Le sue parole mi scioccarono lì per lì, poi cercai di comprenderle. Aveva avuto compassione, non aiuto dai familiari, nessuno era riuscito a gestire il suo dolore.
-Perché ti ostini ad attaccarti a qualcuno, in un modo o nell'altro ed eviti di guardare te stessa?-
-No Miss, non è così. Quando il dolore che sentiamo è talmente forte da distruggerci completamente abbiamo bisogno dell'appoggio dei nostri cari.-
-Oh Isabella per favore-
Sentenziò con rabbia;
-Il bisogno di attaccarsi a qualcuno è un trucco per sfuggire a se stessi. Più l'altro diventa importante per noi, più lo consideriamo il centro della nostra vita. Più noi ci emarginiamo alla periferia. Per tutta la vita continuiamo a rimanere centrati sull'altro.-
-Ditemi Miss, lo trovate così errato?-
-È oltremodo errato. In questo modo la tua personalità non diverrà mai il tuo centro.-
-Vi prego di spiegarmi cosa c'è di sbagliato nel gravitare attorno a qualcun altro senza per forza essere noi al centro di tutto.-
-C'è un problema. Qualcosa che tu stai tralasciando. Prima si ama la carne e poi si cerca di trovarci un'anima e molto spesso ci metti l'anima che crei tu, con le tue speranze. E quando questa, per qualsiasi motivo, ti abbandona che hai in mano?-
-Un cuore ferito parla una lingua che non conosce bene. Ma non dovete vedere questo. L'amore è come quando da bambini si gioca a rincorrersi. C'è sempre qualcuno deluso che smette di giocare e si chiude in un angolo da solo. Poi vede che gli altri si divertono e ridono e, dopo un po', riprende a giocare.-
-E dimmi a cosa dovrei giocare io?-
-Non dovete giocare Miss, dovete solo lasciare che il vostro cuore non si indurisca di nuovo e cercare in vostro fratello uno spiraglio in questo viaggio in solitaria che state affrontando.-
Tornò con il volto verso l'orizzonte.
-Vi mando Edward.-
Me ne andai.
____

Stavo togliendo la polvere dalle librerie nella mia stanza preferita. Sentii bussare alla porta.
-Grazie per questa mattina. Prima o poi riuscirò a tornare a vivere.-
Mi voltai verso la porta.
-Miss, ne sono sicura.-
Lei sparì da dietro la porta e io sorrisi tra me e me.
-Ce l'ho fatta.-
-Un grande miracolo anima mia.-
Sobbalzai al suono dolce della sua voce. Mi voltai nuovamente e un mare verde mi avvolse lo sguardo. Poi due mani possenti a cingere la mia vita e portarmi stretta a lui. Adoravo la nostra intimità, il contatto con lui faceva sparire ogni dubbio dalla mente e non avevo bisogno né di litanie né di promemoria, era il nostro amore. Un amore speciale. Il battito dei nostri cuori che si erano uniti in uno solo. Battiti scanditi che davano il ritmo alle nostre giornate.
-Edward.-
-Si Bella?-
-Mi ami?-
-Si Bella. Ti amo.-
-Stamattina parlando con tua sorella ho capito una cosa molto importante e spero che tu possa assecondare questa mia follia.-
-Sentiamo un po’ la mia dolce anima cosa ha pensato.-
-Che il tempo dei lutti è terminato. Tu sei il dono che il Signore ha voluto mandarmi per non farmi stare sola nel momento del bisogno. Tu sei la mia roccia, la mia spalla, il mio amore.-
-Tutto ciò che mi hai appena rivelato è scritto nel mio cuore.-
-So bene che lo stereotipo di famiglia che ho in mente io differisce un po’ dal vostro, so benissimo che ciò che porto io a questo altare è molto poco ed è tutto concentrato in pochi beni materiali. Ho una piccola dote. Ma il mio amore per te, il mio cuore è così colmo che nessun'altra donna potrà mai oltrepassarlo. Non farmi attendere oltre. Sposami.-
I suoi occhi sorpresi e felici si spalancarono dalla sorpresa per la mia richiesta.
-Anima mia… che dolci queste tue parole.-
E mi baciò. Un bacio di quelli possessivi, urgenti e famelici. Quelli da farfalle nello stomaco, da gambe tremolanti, da capogiro. Per un attimo l'aria mi mancò ma aggrappata a lui mi sentivo sicura. Quando si staccò dalle mie labbra il suo sorriso si fece serio. Prese il mio volto tra le mani, scaldandolo del suo amore.
-Bella. Ti sposo. Non c'è cosa che io desideri di più. Ma…-
...Che succederà??? Alla prossima... per ora ci trovate qua!!!
Baci Pattz!!!
1 commento:
ciaooooo.....tesoro mio...ti sembra giusto lasciare cosi un anima in pena?cosa vuol dire quel ma?ciaooooo..Maria50.
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