Eccomi qua...
In un momento di barlume di idee ho partorito questo...
La mia Beta è un pò assente ultimamnete, e io non volevo più aspettare a postare, dato l'amore che mi avete dimostrato dopo l'avviso che vi ho lasciato...
Per cui andate oltre gli errori e/o orrori di ITAGLIANO e godetevi questo capitoletto...
Se tutto andrà come deve vorrei finire la mia avventura con padre Edward prima del parto, spero con tutto il cuore di farcela.
Un bacio Paola...
E ora il nuovo capitolo!!!
Questo non fa parte del secondo flashback...
Vi intrattengo un pò con il fratellone Emmett...
Vi piacerà???? Fatemi sapere!!!
...
Io non potevo credere a ciò che le mie orecchie stavano ascoltando. Un passato orrendo, eppure continuava a rispettarlo. Come gli altri due fratelli aveva sopportato ogni tipo di imposizione, eppure, a differenza di Alice ed Edward, lui continuava a rispettare l'autorità genitoriale dei Cullen.
-Per me è la cosa più logica da fare-
-Permettere loro di pilotare la tua vita, le tue scelte ed il tuo matrimonio?-
-In fondo faccio un mestiere che ho sempre amato e sposerò la donna che amo-
-Non posso credere che ancora oggi, dopo tutto ciò che hai sentito, tu sia ancora convinto che quella vita sia la scelta giusta!-
-Edward, è la mia vita! Tu non ne hai fatto parte fino in fondo. Io sono nato e cresciuto in questa realtà, non ne conosco altre-
-Potresti…-
La voce di Edward abbattuta e diventata quasi inudibile.

-Tu devi comunque accettare la mia scelta di vita-
-Non per questo appoggiarla-
-Come vuoi. Ho cercato una via per il dialogo ma non sono io il reticente; voi due avete scelto credendo sia la via migliore per tutti! Bhe, scusami Edward, ma il pretenzioso sei tu, non io!-
-Pretendo che tu esca dalla mia casa e dalla nostra vita!-
-Edward calmati, Emmett non affrettatevi ad uscire. Dovete sedervi e cercare di respirare. Profondamente…-
Cercai di riportare la conversazione a toni sereni o per lo meno più pacati.
-Vi preparo una tazza di the, nel frattempo cercate di recuperare un po’ di equilibrio-
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La giornata fu lunga, lasciai loro lo spazio necessario uscendo ben presto dalla cucina. Non avrei sopportato il sentire i loro ricordi strazianti e le urla cariche di rabbia e rancori. Le mie orecchie arrossate avevano udito fin troppe parole inumane, frasi indigeste ed al limite della comprensione umana.
Ma erano fratelli, e tra loro c'è un amore che va oltre il rancore; si erano allontanati, ed ora erano così vicini da non ascoltarsi per colpa della loro ottusità.
Decisi di allontanarmi da quella casa ed incamminarmi verso l'unico posto che poteva darmi equilibrio di nuovo. La giornata era soleggiata, il barbaglio della luce infranta sulle onde quasi mi accecava, ma nulla mi dava più pace del suono delle onde e del calore della spiaggia inglese. In genere, passeggiando, ripensavo alle mie letture, agli studi appena lasciati, ma oggi il mio pensiero andava a quel tavolo, e alle parole che, come tarli, si erano intrecciate in quel legno povero.
I miei tormenti furono interrotti da una gabbianella che, saltellando lungo la spiaggia, aveva incrociato il mio passaggio. Mi chinai ad osservarla, invisibile ai suoi occhi, continuava a beccare sul bagnasciuga. La sua dedizione alla ricerca di cibo mi catturò e mi sistemai a terra. Osservare la minuzia del suo lavoro mi fece riflettere nuovamente sulla situazione. Il mio compito, dal giorno delle nozze, era quello di affiancare Edward in quanto sua moglie, aiutandolo a guardare con occhi distanti la sua situazione familiare. Con un pizzico di fortuna avrei potuto calmare la rabbia di Edward e cercare di far comprendere ad Emmett le ragioni dei due fratelli allontanati da Villa Cullen.
Tornai a casa.
Emmett stava per uscire di casa. Lo fermai.
-Emmett, vi prego rientrate, ho necessità di parlare con voi e con mio marito-
Mi osservò, il volto perplesso, mantenni così lo sguardo su di lui, fisso ma non irriverente.
-Non so cosa avete in mente Mrs. Cullen, cercavo di spiegare ad Edward che ho capito in guerra la lontananza cosa sia. Al mio ritorno, con la morte nel cuore, speravo di trovare in loro conforto, forse egoisticamente, ma c'è un legame di sangue e avrei voluto ritrovarlo-
-Bene, seguitemi-
Mi feci largo verso l'ingresso di casa. Feci accomodare nuovamente Emmett in cucina e andai a cercare Edward.
Non ci volle molto.
Il suo pianoforte suonava note nuove, ma lo stile era inconfondibile.
Mi avvicinai, in silenzio assoluto, mi poggiai sullo sgabello accanto a lui.
L'istinto fu quello di carezzargli il collo, la chioma folta e consolare quei dolci occhi tristi che tanto amavo.
-State cercando entrambi la stessa cosa, un fratello. Purtroppo, come ogni uomo, avete davanti agli occhi il passato. Vi sta oscurando la giusta via di riappacificazione. Cercate entrambi il fratello che mai avete avuto. Emmett pensava di averlo trovato in Jasper, e tu nel tuo buon Dio. Ti prego Edward, ragiona a mente lucida, per te stesso, per i tuoi fratelli, per tutto ciò in cui credi. Il perdono, in fondo, fa parte di noi-
Un piccolo sospiro. Le mani ferme sul piano.

-La carne e lo spirito non seguono la stessa via, Isabella. Non so cosa fare. Vedo solo rancore quando mi è davanti-
-La carne sta parlando al posto tuo-
Lo abbracciai a me.
-Vorrei tanto ascoltare lo spirito, sentire cosa ti suggerisce, Edward…-
-Mi sento tra due fuochi, moglie mia. La paura inibisce ogni sentimento-
-Lo so Edward, ma tu sei molto più forte della paura stessa. Tu sei un uomo di sani principi e di gran cuore. Aprilo a tuo fratello. Ne avete bisogno entrambi-
I suoi occhi spalancati alle mie parole, luccicavano come di fronte alla più grande delle verità.
Le sue mani circondarono il mio viso e le sue labbra gelide per la tensione si sciolsero un po’ sulle mie.
-Vita mia, che farei senza di te-
-Tutto, solo con qualche giorno di ritardo… Tu hai dentro di te il mondo, quello bello. Io l'ho solo trovato prima di te-
-Andiamo-
Si alzò prendendomi per mano e andammo assieme in cucina.
Emmett era seduto di fronte al camino scoppiettante, ci sentì arrivare e si ridestò dai suoi pensieri.
-Emmett, ho avuto la fortuna di sposare l'amore della mia vita: una donna caparbia e intelligente. Sarà grazie a lei che noi tre troveremo una sorta di stabilità. Ha capito l'amore fraterno, senza averlo mai vissuto. Ha capito il rispetto e la necessità di famiglia, anche quando la famiglia ci rema contro. Lei per prima ha perso tutto e ora sta cercando di farmi ritrovare ciò che mi ha reso sterile l'infanzia. Per cui fratello ti dico, in tutta sincerità, ringrazia Isabella poi resta qua con noi. Resta con la famiglia vera, resta con me ed Alice, lei, soprattutto, ha bisogno di noi: ora. E se davvero vuoi cercare di avere un rapporto con noi, è arrivato il momento-
Osservare questi due uomini alti, forti e tesi, mi fece venire i brividi. Erano in realtà due piccoli uomini dal passato tempestoso e indifesi di fronte al bene e alla realtà del loro rapporto.
-Edward, non voglio dirti di no. Vorrei solo avere il tempo di decidere. Tu dici bene, hai la fortuna di avere l'amore della tua vita ad appoggiarti, a consigliarti. Voglio stare accanto ad Alice e al nostro piccolo nipote. Voglio conoscere la tua sposa e dividere le mie gioie con te, ma non posso avere vincoli anche da te-
Edward abbassò il capo, sospirando.
-Hai ragione, purtroppo mi sono fatto prendere la mano. Qui troverai sempre la porta aperta. Troverai una casa, nel caso tu ne abbia bisogno, o decida anche solo di avere un'altra famiglia a cui fare visita-
Vidi poi muovere Edward verso il fratello e mentre uno allungava la mano, l'altro strinse il fratello in un abbraccio caloroso.
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La nave partì dal porticciolo.
Alice stringeva il piccolo Jasper che dormiva pacifico. Edward aveva lo sguardo fisso sul fratello che stava allontanandosi. Era rigido e teso. Lo strinsi a me.
-Tornerà, e lo farà quando capirà che questa è casa-
Mi rese l'abbraccio e, cercando di sorridere, mi baciò la guancia.
-Ora torniamo noi a casa. Jasper fra poco avrà fame ed Alice sta tremando dal freddo-
7 commenti:
che dire mi commuovi sempre cara sorella, l'amore fraterno quando è sentito è immenso brava mi mancava tanto Padre Edward smack a presto
Grazie mille per le tue parole!!! Spero di non farti attendere troppo!!!
Ciaaaaaooo :D!!
Bene...
Un capitolo davvero toccante sul rapporto dei due fratelli... direi che ci voleva!
Edward e Emmett hanno bisogno di parlare... e ritrovarsi come famiglia...
Con Alice c'è riuscito... quindi la mia speranza è che anche Emmett capisca Edward...
Ma anche Edward deve capire... non è il solo che soffre!
Quello che devono fare è incontrarsi a metà strada...
E... mi fa molto piacere che Alice sia col piccolo :) anche se non è suo... infondo è solo una creatura innocente che non ha le colpe del padre...
E Isabella che fa sempre da mediatrice... solo lei può farlo!
Che altro posso dire... questo cap mi ha fatto piangere tantissimo... forse perché so che vuol dire avere divergenze con i propri fratelli... e... sei bravissima anche tu :D!!
Sono io che impallidisco... mi sento in soggezione con voi...
Ciao Sorella ;) alla prossima confessione!!
I <3 U!!
Baciottini alla Nutellaaaaaaaaaa :*****************************
I bacini nutellosi me li prendo tutti...
Grazie per le tue splendide parole!!!
Prego :)!!
Ma come dico sempre... sono io che vi devo ringraziare per queste meraviglie di fic ;D!!
Bwahahah XD!!
Io la Nutella la uso per Robbè ^__________^ che me lo mangerei mooooltooo volentieri xD!!
Gnaaaammmyyyy!!!
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mi piacerebbe la biciok... voglie di donna incinta!!!
Buonissimaaaa :9!!
Io vado pazza per qualsiasi cosa che riguarda il cioccolato e la panna aahahhaha XD!!
Oooh *-* davvero tesoro??
CONGRATULAZIONIIIIII!!!
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