giovedì, settembre 20

Prima di tutto... Lei...



Bene ci siamo...
Il capitolo tanto atteso da voi Povere Anime Pie è arrivato.
Voglio fare una piccola premessa però.
E spero di tutto cuore non la saltiate.
Questa storia per me è importante, molto.
Ho iniziato per diletto, un'avventura dovuta a qualche idea
e molti pomeriggi vuoti in un periodo particolare della mia vita.
E oggi con questo capitolo,
è come se avessi raggiunto una tappa fondamentale.
E' stato difficile scrivere queste pagine, ma ce l'ho fatta,
volevo arrivarci avendo un quadro preciso della situazione
per poter riempire i personaggi di Edward & Bella.
Non sono mai riuscita a scrivere in modo dettagliato ed esaustivo,
per lo meno come avrei voluto,
spero però di esserci riuscita in questo capitolo.
Ringrazio sin da ora chi legge,
chi lascia un piccolo segno di questo passaggio
e chi leggerà...

Magari un domani riuscirò ad ampliarla abbastanza
da avere il coraggio di tirarne fuori qualcosa di meglio di una breve FF...

Padre Edward mi è nel cuore e spero che tocchi anche i vostri!

Vi lascio alla prima notte di Nozze...






Dedico questo capitolo a chi mi ha chiesto....

Cioccolato e peperoncino!!!!





....
La feci accomodare in camera da letto.

-Qui troverai ciò che ti serve, io userò l'altra camera da letto per rinfrescarmi, quando sarai pronta ti basterà aprirmi la porta Mrs. Cullen-

Adoravo il suono di quelle parole…..come adoravo il rossore nelle guance di Bella.

Il mio cuore cominciava a battere più rapidamente, così cercai di distrarmi nell'attesa cambiandomi dall’abito talare e scegliendo qualcosa di più informale e comodo.

Optai per dei pantaloni di lino ed una maglietta bianca. Mi osservai allo specchio sul comò, dovevo ritoccarmi anche la barba, non volevo arrossire la sua candida pelle.

Pensare a Bella in questo modo mi creava improvvise vampate e rigonfiamenti.

Finii di prepararmi e uscii in corridoio, la porta della camera di Isabella era ancora chiusa così decisi di scendere e preparare dell'acqua e magari qualcosa da mangiare per il dopo.

Risalii e la porta della camera era spalancata.

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Richiuse la porta e mi lasciò sola in stanza. Sbirciai intorno a me. Il letto era stato fatto con candide lenzuola di cotone bianco, le federe avevano ricami e macramè e profumavano di fresco.




Accanto al letto c'era un comò a cassetti e il primo era aperto; curiosa frugai al suo interno e vi trovai una scatola con una busta "Per Isabella".

Richiusi il cassetto e poggiai la scatola sul letto. Ne aprii il coperchio e vidi una veste di seta bianca, corta……Alice.

Un paio di morbide ballerine bianche ed un fermaglio tutto incastonato di zirconi. Aveva pensato a tutto.

Decisi di rinfrescarmi depositando l'abito da sposa sul divanetto: era un gioiello di sartoria.

Passai davanti allo specchio e notai la differenza tra la sottoveste pura e casta che indossavo e quella più succinta che Alice mi aveva fatto trovare.

Mi lavai i denti, mi sciacquai il viso e mi rinfrescai il corpo passandolo con la salvietta umida.

Mi pettinai i capelli e vi sistemai il fermaglio, acconciandoli di lato e raccogliendoli in una morbida treccia.

Indossai la veste, corta, troppo…. al punto tale che dovetti salire sul letto saltandovi a piè pari. Sistemai i cuscini in modo da farne una morbida spalliera. Mi ricordai solo una volta sul letto di dover aprire la porta. Saltai giù dal letto, aprii la porta e corsi di nuovo sul letto. Mi tolsi le scarpette che depositai sul pavimento, in quel momento sentii i passi di Edward.

Il cuore mi si fermò in gola.

Io e lui. Soli.

Soli in maniera intima. Soli da marito e moglie.

-Sei fantastica…-

Lo sentii pronunciare a bassa voce, quasi roca.

-Ero sceso a prendere dell'acqua, ne vuoi-

Confermai solo con un gesto del capo. Era bellissimo, in abiti informali, era mio. Per sempre. Deglutii a fatica, Edward mi si avvicinò con un bicchiere di acqua e me lo passò. Una piccola goccia scese nello scollo della veste. Continuai a bere mentre Edward col suo dito medio la seguì e la fece risalire fin verso il mento.

-Sei perfetta e non ho parole per descrivere quello che sento ora-

Mi prese il bicchiere dalle mani e lo poggiò sul comò.

-Spero di essere all'altezza della situazione Bella. È la prima volta anche per me-

Detto questo lo trovai sulle mie labbra.

-Isabella, il tuo corpo è un richiamo per me, come un marinaio con la sua sirena. Sei la mia manna dal cielo… sei…-

E fu su di me.

Le sue labbra erano diverse, fameliche, così come le sue mani che correvano lungo quel piccolo pezzo di seta.

Calde mani, delicate come petali di rosa sfioravano il tessuto incendiando la mia pelle. Una scia lungo tutto il mio corpo seguiva il passaggio delle sue dita.

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La mia goffaggine doveva essere sopraffatta dalle sensazioni che quel corpo da sirena mi donava. Più la sfioravo e più il mio membro vibrava. Dovevo calmarmi, non potevo fare la figura del pivello la mia prima notte di nozze.

Mi staccai da lei, cercai di sedare la mia voglia.

Scesi dal letto, girai attorno al materasso sfiorando le lenzuola e fissando la mia Bella.

Lo sguardo perso di Bella…

-Scusa…-

La sua voce flebile e tremula.

-Bella… Ho dovuto fermarmi…-

La mia, un rantolo roco.

-Avrei voluto fermarmi anche io…-

-Non devi Bella. Non dovevo assalirti…-

Mi sorrise in modo dolce.

-Mi piace essere assalita da te…-

Rise arrossendo della sua timidezza.

Picchiettò con la mano sul materasso. Piegò la testa su di un lato fissandomi con le sue pozze color cioccolato.

Mi avvicinai al letto, decisi di calmare i miei istinti animaleschi e godermi il corpo della mia amata.

Mi inginocchiai sul fondo del letto, mi tolsi la maglietta gettandola a terra, mi avvicinai alle sue caviglie. La volevo adorare. Meritava essere adorata.

Le presi le dolci e pallide caviglie. Baciai il dorso dei suoi piedi. Profumava di talco e zucchero. Faceva salire alle stelle la mia voglia, e cercai di inalare il meno possibile per non esplodere.

Cominciai a risalire vezzeggiando le sue sottili caviglie, sfiorandole sentii la pelle di Isabella accapponarsi. Ero inginocchiato e non mi rendevo conto che così mezza nuda potesse avere freddo.

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A torso nudo, il suo sguardo improvvisamente di fuoco puntato su di me, sulla mia figura. Anche se era ad un passo da me, era troppo lontano per i miei gusti. Il gesto istintivo fu quello di richiamarlo accanto a me, ma ancora una volta mi sorprese con l'audacia che aveva celato in tutti questi mesi. Mi fece sdraiare di più tirandomi per le caviglie e baciando la mia pelle. Quella schiena scolpita che vedevo mentre godevo dei suoi baci era al quanto provocante e accattivante, avrei voluto toccarlo ma era ancora troppo lontano.

Baciava e giocava con la mia pelle che era coperta da brividi che mai avevo provato; il tutto era accompagnato da un forte ma piacevole formicolio al basso ventre. Dalla mia bocca uscirono versi e rantoli che mai avevo pensato di poter emettere.

D'improvviso si fermò. Alzò lo sguardo e con una mano si avvicinò alla mia guancia.

-Senti freddo amore mio?-

Tutto sentivo in quel momento, tranne che il freddo, anche se la veste indossata non poteva scaldarmi abbastanza. Avevo brividi, ma erano sensazioni nuove, mai provate e di sicuro non create dallo sbalzo di temperatura, ma da quello ormonale.

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-No, Edward…-

La sua voce timida ma decisa mi fece decidere di proseguire. Puntai le mie mani sulle sue ginocchia e risalii fin sopra le cosce, morbide, fresche e bianche come la neve. Man mano che salivo esplorando ogni suo centimetro di pelle, sentivo pulsare la mia voglia e i suoi gemiti aumentare. Il suo petto saliva e scendeva a ritmo della sua voce. Uno spettacolo unico agli occhi.

Era arrivato il momento di osare.

-Isabella, amore mio, posso?-

Lei mi guardò, rimase un attimo assorta.

-Amore, vorrei solo essere all'altezza delle tue aspettative-

Decisi di coccolarla un po’. Mi allungai su di lei, le feci da coperta estemporanea sovrastandola con il mio corpo.

-Tu sei oltre le mie aspettative signora Cullen-

Mi presi le sue labbra carezzandole il collo. Volevo farla gemere. Volevo farla morire di piacere. Volevo che mai al mondo ci fosse ricordo più bello del nostro incontro.

-Mi piaceva farmi vezzeggiare da te-

Disse arrossendo solo con le guance. I suoi occhi decisi e lucidi furono la molla per far scendere le mani sulla sua coscia. Sollevai la veste e scivolai sulla sua gamba, saggiandola in modo delicato. Affondai le dita sulla sua carne e lei inarcò la sua schiena gemendo ancora più forte.

Il mio basso ventre tremò, scontrandosi con il suo bacino. Era come se fossimo due calamite. Certe sensazioni erano naturali e forti, forse perché mai provate o forse perché era la donna giusta per me.

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Il suo bacino contro il mio, le sue dita infilate nella mia carne. Era tutto così potente e nuovo che la mia gola aveva voglia di urlare il piacere.

Mi addossai a lui e sentii il suo membro forte e duro contro di me. Era come toccare il cielo con un dito. I miei occhi, se avessero potuto, sarebbero usciti dalle mie orbite. Avrei retto tutto questo piacere? Dovevo concentrarmi sul momento e godermi la nuova intimità con Edward.

-Oh Ed…-

-Ti faccio male?-

Parlava con voce bassa ed era come vento sulle mio corde.

-No.. È tutto molto forte e…-

-...e…-

-...piacevole…-

-...bene, perché non ho intenzione di smettere…-

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Le piaceva, e così mi feci ancora più audace. Con la mano al di sotto della veste, salii fino al suo inguine ma al di sopra delle mutandine. La carezzai e mi deliziai di constatare che fosse già abbastanza umida dei suoi umori.

Jacob mi aveva accennato al fatto che la donna era da ritenere "pronta" a ricevere l'uomo nel momento in cui produceva i suoi umori. Ero inesperto e dovevo farmi aiutare da qualcuno più "pratico". In realtà fu lui stesso ad accennarmi che forse qualche consiglio da parte sua non avrebbe guastato.

Così continuai a carezzarle l'inguine posandovi la mia mano e insinuandomi all'interno, e Isabella non disdegnò. Cominciò a respirare con affanno ed a muoversi seguendo il mio ritmo.

-Posso liberarti delle tue mutandine?-

-Si Edward, credevo non lo volessi fare….-

La mia dolce ma incredibilmente affamata mogliettina rispondeva ad ogni mio tocco.

Mi alzai in ginocchio e le sfilai la biancheria.
 



Lei mi seguì. Si mise seduta e cominciò a posare le sue mani sul bottone dei miei pantaloni. Sfilò dall'asola il piccolo oggetto di madreperla, e sempre con lo sguardo fisso su di me proseguì con gli altri. Terminata la sbottonatura, inserì le sue dita all'interno del pantalone e a poco a poco li fece scendere. Adoravo le sue gote rosse, ma a questo punto lo dovevo attribuire alla sua audacia.

Le sue labbra si ritirarono in un sorriso furbo e lanciandomi uno sguardo interrogativo capii che sarei rimasto completamente nudo in pochi minuti, con pochi gesti. Acconsentii e, come una bimba davanti al regalo di natale, proseguì a spogliarmi. Risalì le mie cosce, carezzandole come avevo fatto io fino al bordo delle mutande.

La sua lingua uscì rimanendo sospesa tra le labbra quasi come se stesse compiendo uno sforzo immenso.

Delicatamente fece scivolare il cotone fino alle mie ginocchia, e piano piano si ridistese sul letto, dopo aver tolto la usa veste, aspettando la mia mossa.

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Ero diventata talmente audace da spogliare un uomo. Era mio marito da qualche ora, ma mai avrei pensato di poter muovere le mie mani in questo modo. E poi dopo tutto questo mi stesi sul materasso spogliandomi della veste.

Volevo essere a contatto con la sua pelle bollente, volevo…

Mi persi a controllare il suo fisico. La tonaca non mi aveva mai mostrato più di tanto. Che fosse longilineo lo avevo notato, ma vedere quel corpo ben formato, il suo petto era delineato e la sua pancia piatta, una leggera ma intrigante peluria scendeva sino al suo membro, in questo momento maestoso ed eretto. Solo al pensiero di quello che sarebbe successo ripresi a tremare, ma non di paura.

Era un adone, era uno splendore agli occhi, ed era mio.

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A poco a poco mi abbassai su di lei. I suoi piccoli e proporzionati seni attiravano le mie dita. Come si impugna una mela presi il suo seno destro. Lo vezzeggiai fino a che il suo capezzolo non si indurì e come una piccola caramella richiamò le mie labbra.

Lo leccai e lo baciai, ed il suo sapore mi fece decidere di usare i denti intrappolandolo e gustandolo. La schiena inarcata di Isabella mi confermò il piacere che proseguì quando la mia mano scese sul suo pube.

Un piccolo cespuglio di riccioli inesplorato e tutto mio. Col palmo aperto lo carezzai, su… giù… aumentando i suoi umori e facendo intensificare il suo piacere. Lasciai il suo capezzolo e mi dedicai alle sue labbra scalpitanti.

-Baciami Isabella, baciami e urla il tuo piacere, ma semmai dovrai sentire dolore dovrai fermarmi, promettimelo-

-Edward, tu non potrai mai farmi del male, non intenzionalmente. Amami mio dolce e puro marito. Rendimi tua in tutti i sensi-

Posizionai i miei gomiti all'altezza del suo viso. Con la gamba le feci divaricare le sue e mi posizionai sopra di lei. Le sue mani trovarono posto sui miei fianchi; le mie si avvicinarono al suo viso e cominciai a carezzarle la fronte.

-Sei mia?-

-Tua…-

Ed entrai con il mio membro in lei.

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Era strano sentirlo puntare verso la mia femminilità. Era alle porte del mio ingresso.

-Sei mia?-

Mi chiese.

-Tua…-

Sospirai in attesa di sentirlo in me. Fu un insieme di sensazioni.
Gioia, dolore, paura, voglia.
Strinsi gli occhi sino a chiuderli, la sua punta era appena entrata e dalle mie labbra uscì un piccolo gemito, non proprio di piacere.

-Isabella, guardami…-

Aprii gli occhi e trovai il verde dei suoi invadere la mia mente.

-Guardami e questo dolore durerà poco-

Lo fissai cercando di credere alle sue parole. Mi aggrappai con le unghie alla carne del suo corpo. Edward a poco a poco entrò in me. Il dolore piano piano divenne sopportabile; sentivo come se qualcosa in me si fosse lacerato, ma ora il suo membro mi stava invadendo. Il suo bacino cominciava a muoversi più velocemente.

-Isabella, lo senti, sei calda, sei perfetta…-

Mi lasciai andare al suono della sua voce. Scesi con le mani e toccai il suo fondo schiena, dando un piccolo aumento nel ritmo. Il dolore era stato completamente sostituito dal piacere.

Poche spinte e dentro me esplose quel formicolio acceso nel basso ventre. Cominciai a riempirmi di brividi e ad avere i battiti accelerati, brividi lungo tutta la spina dorsale e le unghie dei piedi arricciarsi fino a sentire un calore interno esplodere. In quel momento non potei fare a meno di urlare, gridare il piacere che stavo provando.

-Isabella…-

La sua voce soffocata dai gemiti mi richiamò alla realtà. Ero salita sulla luna ed ora ero di nuovo qui, in questo letto, completa e piena di lui.

-Amore mio… Sento che il mio piacere sta per invaderci…-

Mi aveva invasa in ogni modo possibile e questa esperienza volevo godermela.

-Oh Edward, se poco poco è paragonabile al mio…-

Ma non feci in tempo a finire la frase che al suo ultimo colpo di bacino si irrigidì e cominciò a tremare. Sentii la sua voglia scaldarmi e, mescolandosi con me, sentii nuovamente piacere.

Urlai ancora mentre lui si tormentava le labbra a trattenersi. Fu splendida la visione del mio adone in preda agli spasmi di piacere. Le sue braccia tese a mostrarmi il suo sterno imperlato di piccole gocce di sudore. Una visione mistica agli occhi di una povera umana.

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Stremato mi accasciai su mia moglie. Era indescrivibile il piacere provato. Era stato magnifico, almeno per me. Era qualcosa di unico aver condiviso con lei tutto questo.

Ripresi il respiro regolare e mi issai di nuovo sui gomiti.

-Come stai amore mio?-

La fissai a lungo mentre cercava di riprendere fiato e, come si calmò, spalancò i suoi occhi grandi e rimanendo fissi nei miei aprì quel dolce antro.

-Sono stata sulla luna, grazie a te-

-Vuoi riposare?-

-No Edward, voglio averti in me ancora un po’-

-Tutto il tempo che vuoi-

Ma la sua stanchezza ebbe la meglio. Dopo che mi poggiai sul suo seno sentii il suo respiro rallentare, fino a sentire un leggero sibilo segno del suo sonno.

Mi spostai, uscendo da lei. Recuperai le coperte e coprii i nostri corpi, ormai freschi dalla sudata appena fatta.

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Il mio corpo era come intorpidito ma mi sentivo comunque piacevolmente rilassata.

Voltai il mio capo verso la finestra ma trovai gli occhi di Edward a scrutarmi.

-Buongiorno Signora Cullen-

-Buongiorno Signor Cullen-

-Come sta la mia dolce mogliettina?-

Mi stirai e cercai di muovermi ma ero come avvolta in un gomitolo di coperte.

-Ti sei agitata molto questa notte, ti ho coperto aggiungendo un plaid di lana ma piano piano ti sei trasformata in un piccolo bozzolo di lana-

Sorrisi alla nuove visione di me.

-Ora aiutami a liberarmi-

-Ti trasformo in una bellissima farfalla…-

Mi trovai le labbra di mio marito sulle mie e felice di ritrovarlo lo baciai, in modo più slanciato e meno dolce. Come sentii la sua lingua sulla mia, avvertii di nuovo il formicolio al basso ventre.

Mi aveva stregata. Lo volevo. Volevo sentirlo di nuovo in me.

-Isabella come ti senti?-

-Sto bene Edward, il motivo di questa domanda?-

-Hai perso del sangue, e non vorrei averti fatto del male-

-Oh oh…-

Mi liberai al volo delle coperte, ma trovai le lenzuola pulite.

-Dormivi così profondamente che sono riuscito a spostarti sul divano. Non volevo stessi scomoda e ho rifatto il letto-

Mi chiusi le mani sul volto per coprirmi dalla vergogna.

-Isabella che c'è?-

-Edward sto vergognandomi a morte. Avrei dovuto non addormentarmi e pensare io a tutto!!-

-Shhh!!! Isabella guardami…-

Scossi la testa ai lati.

-Isabella, eri stanca e io non volevo disturbare il tuo sonno, tutto qua. E poi amore mio siamo insieme, non sei più la mia perpetua ma la mia dolce e calda mogliettina, che dopo aver scoperto le sue gioie più intime è crollata in un sonno profondo. E credimi se ti dico che prendermi cura di te è stato più che piacevole. Al sapere che il tuo corpo sudato necessitava di essere rinfrescato, o che il farti dormire nell'umidità era scomodo per le tue ossa, non potevo rimanere con le mani in mano. Inoltre, mia dolce e pigrona mogliettina, non hai sentito neanche il profumo del caffè che ho preparato per tutti e due. Per quest'ultimo motivo ora ti vesti e poi torni subito da me a consumare una splendida colazione, la nostra prima colazione da sposati. Oggi sarà una prima volta per tutto…-

Lo guardai in modo malizioso…

-Tutto tutto?-

....




































Ok Ok Ok....
Mi sto coprendo mentre attendo le vostre parole...
Che ne dite?
Beh... Io ho sognato la mia prima volta (Al quanto tragi-comica)
e la mia prima notte di nozze (Dormitona megaaaaaaaaaaa).

Spero d'aver rimediato usando la mia fantasia!!!




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